Ferruccio Sansa
Ferruccio Sansa (1968) vive a Genova. È inviato de «il Fatto Quotidiano». Ha cominciato la sua carriera occupandosi di temi ambientali per «Airone» e «Bell’Italia». Poi è passato ai quotidiani, prima a «Il Messaggero» e poi a «la Repubblica», dove si è occupato dei maggiori scandali finanziari degli ultimi anni. Durante l’inchiesta Antonveneta ha scoperto le ormai famose telefonate integrali dei «Furbetti del quartierino». Insieme ai colleghi Carlo Bonini e Giuseppe D’Avanzo ha raccontato per primo il rapimento dell’Imam egiziano Abu Omar, un caso poi diventato di dimensioni mondiali, e si è occupato del fenomeno delle extraordinary renditions messo in atto dai servizi di intelligence americani per rapire sospetti terroristi all’estero. Approdato a «Il Secolo XIX» ha realizzato l’inchiesta sui 98 miliardi di euro di cui la Procura della Corte dei conti ha chiesto il pagamento alle società concessionarie di slot machine. Dopo una parentesi a «La Stampa» è giunto a «il Fatto Quotidiano», per il quale realizza inchieste su scandali politici di ogni colore. Ha pubblicato con Luigi Offeddu i libri Ragazzi di Satana (Bur, 2005) e Milano da morire (Bur, 2007). Per Chiarelettere ha scritto due inchieste sul degrado dell’ambiente in Italia e sul rapporto tra il mattone, la politica e la criminalità organizzata: "Il partito del cemento" (con Marco Preve, 2008) e "La colata"(con Andrea Garibaldi, Antonio Massari, Marco Preve, Giuseppe Salvaggiulo, 2010). Ha collaborato tra l’altro con Radio Popolare, «Micromega» e con giornali tedeschi e inglesi, da «Geo» a «The Guardian». Ha pubblicato una raccolta di racconti, Se ci fossimo parlati (De Ferrari, 2001), che ha vinto il Premio Teramo 2001. Nel 2012, ha pubblicato per Chiarelettere "Il sottobosco" (con Claudio Gatti).