Un documento rimasto riservato ora finalmente offerto da Cinemazero ai lettori: ecco i testi delle conversazioni registrate nel lungo periodo di amicizia tra il fotografo, regista e giornalista americano-tedesco Gideon Bachmann e Pier Paolo Pasolini, dall’esordio alla regia con ACCATTONE alla sua ultima fatica, SALÒ O LE120 GIORNATE DI SODOMA, un film, secondo Pasolini, “che vuole essere attuale” e che nello stesso tempo è “un mistero, una sacra rappresentazione. Per questo molto enigmatico”. E “guai se fosse capito”.
Trovano posto fra queste pagine i temi fondamentali di tutta l’opera pasoliniana, articolati in progressione cronologica, sotto le tre macrocategorie di Polemica, Politica, Potere, quest’ultimo inteso in senso ampio e lucidamente analizzato nelle sue infinite sfaccettature e nei rapporti con l’arte, la società, la Chiesa e la religione, il linguaggio, la poesia, i film...
Ecco l’Italia degli anni Sessanta e Settanta, lo sviluppo sfrenato e il mancato progresso, la finta libertà dei giovani, vittime inconsapevoli dell’unica ideologia rimasta che tutto corrode: il consumismo. Sono parole di ieri misurate per l’oggi, che testimoniano nella loro nettezza e icasticità la passione e la tenacia di un uomo che fino all’ultimo non ha mai rinunciato al suo apostolato di artista, alla forza del pensiero. A volte con rabbia, non senza delusione. Una lezione per tutti.
Le fotografie di Bachmann e della sua compagna Deborah Beer che arricchiscono il testo sono un altro documento essenziale di un percorso fatto di amicizia e costante impegno intellettuale.
Book details
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Publisher
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Language
Italian -
Original language
Italian -
Publication date
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Page count
176 -
Collection
About the author
Gideon Bachmann
Gideon Bachmann, amico di Pasolini dal 1961,
sarà al suo fianco da allora fino alla morte. Regista
(vincitore anche di un Leone d’Argento alla
Mostra del Cinema di Venezia), giornalista, critico
cinematografico, ma soprattutto fotografo, durante
tutto il suo legame di amicizia con Pasolini lo
intervista con costanza, scattando anche una mole
impressionante d’immagini, la maggior parte inedite
e qui proposte solo in minima parte, custodite
a Pordenone da Cinemazero.