Hanno fermato il Capitano Ultimo Il racconto dell'uomo che ha arrestato Totò Riina e ha fatto tremare i palazzi del potere fino a quando il potere si è vendicato

Hanno fermato il Capitano Ultimo

Il racconto dell'uomo che ha arrestato Totò Riina e ha fatto tremare i palazzi del potere fino a quando il potere si è vendicato

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“Mi chiamo Ultimo perché sono cresciuto in un mondo
dove tutti volevano essere primi.
Ho un solo talento: organizzare la lotta e scegliere gli uomini.
I miei sono stati il miglior gruppo investigativo.”

LA VERA STORIA DELL’UOMO CHE HA CATTURATO TOTÒ RIINA, COMBATtUTO LA ’NDRANGHETA, LA CAMORRA E LA CORRUZIONE PER RITROVARSI ALLA FINE MESSO ALL’ANGOLO, ISOLATO E ATTACCATO DALLE ALTE GERARCHIE E DALLA POLITICA. MA LUI NON HA MAI MOLLATO.
Sergio De Caprio aggiunge nuovi tasselli al racconto in prima persona della sua vita da Capitano Ultimo. E, alla luce delle recenti sentenze sui principali casi di cui si è occupato, rilegge le vicende umane e giudiziarie che lo hanno travolto da quando, il 15 gennaio 1993, catturò Totò Riina, fu condannato a morte da Provenzano e Bagarella, e bersagliato da mille sospetti confluiti nel processo Trattativa Stato-mafia.
Trent’anni dopo, ci riaccompagna nel vivo delle operazioni che lo hanno visto protagonista in incognito insieme ai suoi uomini. Vichingo, Arciere, Omar, Petalo, Pirata, Alchimista, i suoi cento investigatori invisibili che lo hanno affiancato nei lunghi appostamenti, le intercettazioni fiume, le notti insonni a indagare instancabilmente su mafia, ’ndrangheta, camorra, la corruzione a Milano, a Palermo, a Napoli, ma anche nei palazzi del potere, da Finmeccanica allo Ior, la banca vaticana, passando per la Lega. Fino a quando si è spinto troppo oltre ed è stato fermato. Denunciato per insubordinazione e diffamazione. Accusato di essere un cane sciolto, accerchiato, demansionato, poi isolato e per due volte ripagato con la revoca della scorta.
Ultimo è l’investigatore così bravo e veloce da non essere controllabile. Il soldato idealista che non guarda in faccia il potere. L’irregolare che per le gerarchie militari e della politica va domato. L’eroe senza nome che va ricondotto all’obbedienza.
 

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Sull'autore

Pino Corrias

Pino Corrias, giornalista, scrittore e sceneg­giatore, vive e lavora a Roma.
Tra i suoi reportage ricordiamo: Nostra in­cantevole Italia (Chiarelettere 2018) e Vicini da morire (Mondadori 2007). Dal suo roman­zo Dormiremo da vecchi (Chiarelettere 2015) è stato tratto il film Dolceroma (2019) di Fabio Resinaro. Ha scritto inoltre: Le banane della Repubblica (Paper First 2021), i racconti Disor­dini sentimentali (Mondadori 2016), Vita agra di un anarchico (Feltrinelli 2022) e, con Curzio Maltese e Massimo Gramellini, Colpo grosso, sull’ascesa di Berlusconi (Baldini&Castoldi 1995). È autore delle inchieste televisive: Le tre vite di Donato Bilancia (Raidue 2022), Catturate Riina! (Raiuno 2018) e Mani puli­te (Raidue 1997). Per Raifiction ha prodotto La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana e Coliandro dei Manetti Bros. È stato inviato speciale de “La Stampa”. Collabora con “il Fatto Quotidiano” e “Vanity Fair”.

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