Di un mondo che non c'è più

Di un mondo che non c'è più

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««Secondo la mia modesta opinione, mio fratello Israel J. Singer è uno scrittore che pochi, nella narrativa contemporanea, possono eguagliare». »
Isaac Bashevis Singer, Premio Nobel per la Letteratura 1978

Un memoir, i ricordi dell’autore: la sua famiglia, la famiglia d’origine della madre, i due villaggi che l’hanno visto bambino. E i personaggi veri che popolano Leoncin e Biłgoraj – il padre sognatore, ingenuo, fragile, affascinato dal chassidismo con la sua vena mistica, le sue danze e i suoi canti, ma incapace di mantenere la famiglia a un livello accettabile; la madre, donna colta e intellettuale; il nonno, rabbino autorevole e benestante; la nonna, regina di una cucina generosa e affollata – sono, se possibile, ancora più vivi e originali di quelli dei romanzi, come se l’autore, mentre scrive, stesse rivivendo quei giorni lontani, e li raccontasse con lo stesso sguardo critico, ironico, ma affettuoso e tollerante che gli appartiene sempre. Una storia vera, calata nell’ambiente ristretto di due villaggi d’antan, che in realtà rivela un intero universo.

Dettagli libro

Sull'autore

Israel J. Singer

Israel J. Singer (1893-1944), polacco, fratello maggiore del premio Nobel Isaac Bashevis Singer, esordì nel 1922 con i racconti Perle, in yiddish, e continuò a scrivere in quella lingua anche dopo essersi trasferito a New York nel 1933. I fratelli Ashkenazi (2011 e 2022), ritenuto universalmente il suo capolavoro, A oriente del giardino dell’Eden (2015 e 2024), Di un tempo che non c’è più (2015 e 2023) e Una primavera tardiva (2015, 2017 e 2025) sono tutti pubblicati da Bollati Boringhieri.
 

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