
In questo complesso e toccante resoconto delle ultime ore di Socrate, Platone espone il testamento spirituale e gli estremi ragionamenti del maestro, che nella sua cella, in attesa del momento fatale, si sofferma a riflettere sull’anima e sulla sua immortalità. «Platone – scrive Ezio Savino – tocca le corde più vibranti della sua gamma poetica presentandoci con tono sublime e insieme di classica semplicità gli estremi istanti del maestro. La morte è un sereno e liberatore trapasso, una guarigione dall’infermità della vita corporea: perciò Socrate, nelle sue ultime parole, raccomanda ai suoi di rendere grazie con il sacrificio di un gallo ad Asclepio, il dio della salute riacquistata.»
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Lingua originale
Greco moderno (dal 1453) -
Numero di pagine
87 -
Argomento
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Collana
Sull'autore
Platone
è l’unico pensatore antico di cui siano rimaste tutte le opere integrali. Nacque ad Atene nel 427 a.C.; fu iniziato alla filosofia dall’eracliteo Cratilo, ma l’incontro con Socrate (408) rimane l’episodio più significativo per la sua maturazione intellettuale. Dopo la morte del maestro fu a Megara e poi in Italia meridionale. Tornò quindi ad Atene, fondando nel 387 l’Accademia, prima scuola filosofica dell’antichità; morì nel 347 a.C.