Il Borzacchini Universale Dizionario Ragionato di lingua volgare, anzi volgarissima, d'uso del popolo alla fine del secondo millennio dal parlare toscano e vieppiù labronico diligentemente mutuata

Il Borzacchini Universale

Dizionario Ragionato di lingua volgare, anzi volgarissima, d'uso del popolo alla fine del secondo millennio dal parlare toscano e vieppiù labronico diligentemente mutuata

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Il Borzacchini è un linguista sui generis che scrive in perfetto italiano ed è apprezzato dai linguisti veri ma soprattutto da un pubblico molto vasto in grado di cogliere lo spirito dissacrante, provocatorio e imprevedibile della più schietta tradizione popolare. Questo libro, primo di una serie, è una raccolta di modi di dire e vocaboli di uso toscano e italiano intesi in chiave umoristica e paradossale, attraverso la quale l’autore comunica l’immediatezza e la vena di un linguaggio genuino e quotidiano sul punto di essere sommerso dal conformismo dell’epoca contemporanea; il libro si propone come un grande gioco linguistico, ora beffardo, ora scurrile, ora filologico, che diventa un’occasione di comicità tutta nuova e imprevedibile. Le parole di basso registro, pur non subendo l’esegesi dei filologi, riacquistano in queste pagine la castità e l’irruenza del vocabolario spontaneo. Il libro è completamente riscritto, accresciuto, annotato e quindi rinnovato, rispetto alle precedenti edizioni.

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Sull'autore

Giorgio Marchetti

Giorgio Marchetti è architetto. Di ribalde origini livornesi, vive e lavora a Lucca in un gretto ambiente provinciale che ama moltissimo. Svolge la sua professione più che altro nel settore dell’Urbanistica, una disciplina labile e confusa che si occupa di argomenti come l’ambiente e il territorio per i quali son sempre tutti d’accordo nell’affermare che bisogna fare qualcosa. Ha collaborato per numerosi anni come notista, opinionista e vignettista al periodico Il Vernacoliere; ormai cessata da tempo, tale collaborazione gli ha procurato un vasto discredito sociale, ed ora scrive per il quotidiano Il Tirreno; qualche volta è stato benevolmente accolto su «COMIX» ed ha prestato opera intellettuale con alterne vicende anche ad altri quotidiani e periodici; a fronte del soldo miserrimo che percepisce per queste attività è tuttora incerto se intraprendere un’azione sindacale o considerarle un costoso hobby. Ha assunto lo pseudonimo letterario di Ettore Borzacchini per motivi che sarebbe troppo complicato spiegare. Ha pubblicato i seguenti volumi: Il Bulanchio ed altre stranezze, 1978; I temi di Pierin Lucchese, 1988; Il Diario di Pierin Lucchese, 1990; Il Grande Milvio, 1991; Il Nuovissimo Borzacchini, 1992; Le vacanze del Borzacchini, 1993; La metamorfosi del bignè, 1995; Il Borzacchini Universale, 1996; Utilissime aggiunte al Borzacchini Universale, 1999; La ricerca del Pierino perduto, 1999; Il Terzo Borzacchini Universale, 2003; Il Quarto Borzacchini Universale, 2006; Il Nuovissimo Galateo del Borzacchini, 1996 e 2004; La Villeggiatura del Borzacchini, 2006; Il caffè del Borzacchini, 2011. Oltre sé medesimo ammira moltissimo Montale, Leopardi, Guareschi, Dante Alighieri, Gadda, Flaiano e Prezzolini, non necessariamente in quest’ordine. Nel corso delle sempre più frequenti crisi di narcisismo è solito dire «Sono un autore veramente geniale e spassoso, ma al tempo stesso dotato di una singolare ricchezza interiore e di una forte personalità espressiva… Ha sessantanove anni e sarebbe ora che mettesse giudizio.

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