«Fin dall’infanzia, la scrittura è l’unico gesto quotidiano che riesca a trasmettermi serenità. Nella vita privata rimango un timido che sconfina nell’imbranataggine. In televisione mi agito e mangio le parole. Ma ogni sera, appena infilo la cuffia e la musica inizia a scorrermi nelle vene, le dita si muovono sulla tastiera del computer come se seguissero un tragitto inesorabile. Questa è una selezione dei Buongiorno che da quindici anni scrivo in fondo alla prima pagina del giornale con cui felicemente convivo: La Stampa. Sono trecentosessantacinque, come i giorni di un almanacco dove i sorrisi si alternano ai sospiri e gli scatti di indignazione agli sberleffi, lasciando sempre una finestrella aperta per i sogni di passaggio che avessero voglia di entrare. Il Buongiorno funziona soltanto se ha la leggerezza e l’imprevedibilità di un corsivo. Cioè soltanto quando è scritto con amore. Alludo all’amore dell’artigiano che rimane mezz’ora di più al tavolo di lavoro per piallare un aggettivo o sostituire una metafora traballante. Altro che mago. Sono un manovale che ogni giorno si monta la testa e pensa di poter fabbricare un mondo migliore con le sue parole. Un’illusione, certo. Ma se non la credessi vera, mi passerebbe la voglia di provarci.»
Dettagli libro
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Editore
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Lingua
Italiano -
Lingua originale
Italiano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
280 -
Argomento
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Collana
Sull'autore
Massimo Gramellini
Massimo Gramellini scrive Il Caffè sul Corriere della Sera e 7 di Cuori su 7. Conduce Le Parole su Raitre. Con Longanesi ha pubblicato diversi saggi e romanzi, tra cui L’ultima riga delle favole (2010), Avrò cura di te (2014), con Chiara Gamberale, e C’era una volta adesso (2020).