La mano invisibile della politica

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Chi ha davvero il potere, oggi, nel mondo globalizzato? I governi degli Stati, con i loro leader politici? O piuttosto le grandi multinazionali, i supermanager dagli stipendi miliardari, i nuovi ricchi alla Bill Gates? O magari la potenza anonima, misteriosa della grande finanza? Il giusto equilibrio tra potere politico e potere economico è un tema su cui i filosofi riflettono dai tempi dell’antica Grecia, ma che con la recente crisi finanziaria mondiale è tornato di esplosiva attualità. Storicamente, partendo da Aristotele e Hobbes, i filosofi hanno sempre privilegiato l’homo politicus rispetto all’homo oeconomicus. Il trionfo del mercato sembra aver incrinato questo equilibrio. Oggi viene messa in discussione l’idea stessa di sovranità: la creazione di organismi sovranazionali sempre più potenti e necessari (vista la scala globale di molti problemi) e le spinte al decentramento hanno ridotto il potere degli antichi Stati, che hanno sempre meno influenza rispetto all’economia e alla finanza. Tuttavia, argomenta con vigore Massimo Terni, non possiamo fare a meno della politica. Perché non possiamo affidarci ciecamente al pensiero unico neoliberista. Perché siamo cittadini e non semplici consumatori di un «prodotto politico». Perché deve esistere una differenza tra i capitali puliti e quelli sporchi gestiti dalle mafie internazionali con la violenza. Perché vogliamo vivere in una società che rispetti l’etica e la giustizia.

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Sull'autore

Massimo Terni

Massimo Terni ha insegnato Storia delle dottrine politiche all’Università Statale di Milano e all’Università Orientale di Napoli. Tra i suoi saggi: La pianta della sovranità. Teologia e politica tra Medioevo ed età moderna (1995), Una mappa dello Stato. Guerra e politica tra «Regimen delle anime» e governo dei sudditi (2003) e La mano invisibile della politica. Pace e guerra tra Stato e mercato (2011).

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