«Un romanzo che si legge tutto d'un fiato, travolti dall'intensità della suspense, dalla limpidezza della scrittura.»
L'Obs
«Una splendida riflessione sul destino e sulla fatalità.»
L'Express
«Una delicata esplorazione dei rapporti umani.»
Le Monde
«Tutto il senso del romanzo si trova nelle relazioni che si intrecciano a porte chiuse tra la notte e l'alba, attraverso confidenze lasciate sfuggire a degli sconosciuti.»
Libération
È un normale venerdì sera, e un centinaio di passeggeri sta prendendo l’Intercity notturno 5789, un treno a cuccette, di quelli troppo lenti e vecchi per i nostri tempi, in partenza da Parigi per Briançon, sulle Alpi. Non sanno ancora che non arriveranno tutti a destinazione. Non lo sa Alexis, medico quarantenne, fragile e romantico, che sta andando a liberare la casa della madre. Non lo sa Victor, con la bellezza dei suoi ventott’anni, che si trova su quel treno perché ha perso il TGV. E nemmeno Julia, che arriva trafelata, i due figli al seguito per portarli in montagna dai nonni. Mentre il treno viaggia nella notte, persone che difficilmente si sarebbero incrociate si incontrano. Una coppia di pensionati gioca a carte con un gruppetto di studenti, un uomo e una donna si raccontano le proprie paure. Nella forzata intimità delle cuccette si dicono cose che altrimenti non si direbbero, nascono legami, ci si confida. Si scopre che di notte si può dire anche la verità. E dietro le apparenze appaiono esseri vulnerabili, che trovano in queste ore sospese una breccia per uscire dalla solitudine, dalla routine, dalle proprie menzogne. «Difficile credere che questa sia una notte per morire.»
L'Obs
«Una splendida riflessione sul destino e sulla fatalità.»
L'Express
«Una delicata esplorazione dei rapporti umani.»
Le Monde
«Tutto il senso del romanzo si trova nelle relazioni che si intrecciano a porte chiuse tra la notte e l'alba, attraverso confidenze lasciate sfuggire a degli sconosciuti.»
Libération
È un normale venerdì sera, e un centinaio di passeggeri sta prendendo l’Intercity notturno 5789, un treno a cuccette, di quelli troppo lenti e vecchi per i nostri tempi, in partenza da Parigi per Briançon, sulle Alpi. Non sanno ancora che non arriveranno tutti a destinazione. Non lo sa Alexis, medico quarantenne, fragile e romantico, che sta andando a liberare la casa della madre. Non lo sa Victor, con la bellezza dei suoi ventott’anni, che si trova su quel treno perché ha perso il TGV. E nemmeno Julia, che arriva trafelata, i due figli al seguito per portarli in montagna dai nonni. Mentre il treno viaggia nella notte, persone che difficilmente si sarebbero incrociate si incontrano. Una coppia di pensionati gioca a carte con un gruppetto di studenti, un uomo e una donna si raccontano le proprie paure. Nella forzata intimità delle cuccette si dicono cose che altrimenti non si direbbero, nascono legami, ci si confida. Si scopre che di notte si può dire anche la verità. E dietro le apparenze appaiono esseri vulnerabili, che trovano in queste ore sospese una breccia per uscire dalla solitudine, dalla routine, dalle proprie menzogne. «Difficile credere che questa sia una notte per morire.»
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Numero di pagine
208 -
Argomento
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Collana
Sull'autore
Philippe Besson
Philippe Besson è nato nel 1967. Guanda ha pubblicato i romanzi E le altre sere verrai?, Un amico di Marcel Proust, I giorni fragili di Arthur Rimbaud, Un ragazzo italiano, Come finisce un amore, Non mentirmi, Un certo Paul Darrigrand e L'ultimo figlio.