La vigna di uve nere
La vigna di uve nere

La vigna di uve nere

Un capolavoro della letteratura italiana del Novecento

«Un romanzo toccante che spicca per la sua franchezza e per la scrittura elegante e precisa.»
The New York Times

«Livia De Stefani ha saputo tradurre senza pregiudizi e senza inganni una visione credibile della storia reale.»
Carlo Bo

Il sensazionale romanzo d’esordio di Livia De Stefani, una delle narratrici più originali e incisive della letteratura italiana del Novecento. 
Ambientato in una Sicilia vivida e crudele, un mondo “serrato nei recinti e nei pensieri”, dove “ogni partenza è fuga, ogni fuga è sacrilegio, tradimento, delitto mortale”, come scrive Carlo Levi, La vigna di uve nere ruota intorno all’anima nerissima di Casimiro Badalamenti, un uomo duro, avido e violento, a quella quasi trasparente di Concetta, la prostituta che Casimiro possiede anima e corpo, e che gli è devota fin alla venerazione, e a quella candida dei loro quattro figli, infangata però dal loro essere nati fuori dal vincolo del matrimonio. Una macchia intollerabile per Casimiro, che non esita a sottrarre i figli alla madre e a fare in modo che crescano all’oscuro l’uno dell’altro. Solo dopo molti anni, quando ormai niente e nessuno può più toccarlo, li riunirà nella sua tenuta, quella con la vigna di uve nere, la sua passione, il suo orgoglio e la fonte della sua ricchezza. Senza immaginare che proprio quella famiglia ricomposta sarà l’inizio di una tragedia che non risparmierà nessuno…
Quadro nitido e spietato di una società patriarcale in cui regnano omertà e sopraffazione, La vigna di uve nere spicca ancora oggi nel panorama letterario italiano per la sua unicità: De Stefani è infatti la prima scrittrice in assoluto a raccontare la criminalità organizzata in Sicilia in tutta la sua atroce “normalità” e lo fa con uno stile limpido e intenso, visionario e realistico insieme, inconfondibile e indimenticabile.

Una scrittura scabra, una storia dura, segnata da un disperato attaccamento alla propria terra, un amore che diventa ossessione... Il ritratto di una Sicilia lontana ma, nel contempo, oscuramente vicina a quella di oggi. Un romanzo sorprendente.

Stefania Auci

Dettagli libro

  • Editore

  • Testo originale

  • Lingua

    Italiano
  • Data di pubblicazione

  • Numero di pagine

    224
  • Argomento

  • Collana

Sull'autore

Livia De Stefani

Livia De Stefani nasce a Palermo, nel 1913, in una famiglia di proprietari terrieri; a soli diciassette anni, sposa lo scultore Renato Signorini e si trasferisce a Roma, entrando in contatto con gli ambienti intellettuali della capitale. Nel 1953 pubblica il suo primo romanzo, La vigna di uve nere, che viene accolto da un enorme successo in Italia – come dimostrano le lodi di Carlo Levi ed Eugenio Montale – e all’estero (è tradotto in otto Paesi, tra cui la Francia, la Germania e gli Stati Uniti). Nel 1955, suscitando grande scandalo, si separa dal marito; pur continuando a vivere a Roma, dove lavora per la casa editrice Rizzoli, va spesso in Sicilia per amministrare le tenute di famiglia. Tra le sue opere, ricordiamo la raccolta di racconti Gli affatturati (1955) e i romanzi Passione di Rosa (1958) e La signora di Cariddi (1971); nel 1991, poco prima della sua morte, esce La mafia alle mie spalle, dove, ancora una volta in modo schietto e coraggioso, De Stefani racconta la sua esperienza personale con il “sistema mafia”.

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