«La matematica è il regno della verità, incontrovertibile e assoluta, modello per ogni altra disciplina». Questo almeno è ciò che molti credono, compresi forse certi insegnanti. Quando gli studenti iniziano ad affrontare la matematica dovrebbero provare un sentimento reverenziale, un misto di meraviglia e timore: trovano invece verità un po’ banali, come 2 + 3 = 5, formule da imparare a memoria, regole confuse e tanta noia. Troppo spesso la matematica è considerata un esercizio sterile, nel quale è sufficiente applicare le formule stampate nel libro per risolvere un problema assegnato dall’insegnante.
Ma la matematica non è questo. Basterebbe insegnare ai ragazzi a trovare la formula col ragionamento, invece che semplicemente applicarla, e cambierebbe tutto. La matematica della scuola non abitua a pensare; è più simile allo studio della religione, nel quale si forniscono «verità» date per appurate, da mandare a memoria, senza badare al fatto che le si sia capite o meno e, soprattutto, negando agli studenti la gioia (e il brivido) di trovare da sé una propria verità, sulla quale poi discutere e argomentare. Che è poi quello che la matematica (quella vera) fa da sempre: continuare a porre domande. È questa la matematica interessante, quella che apre la mente e insegna a ragionare, quella che Gabriele Lolli non si stanca di insegnare.
Ma la matematica non è questo. Basterebbe insegnare ai ragazzi a trovare la formula col ragionamento, invece che semplicemente applicarla, e cambierebbe tutto. La matematica della scuola non abitua a pensare; è più simile allo studio della religione, nel quale si forniscono «verità» date per appurate, da mandare a memoria, senza badare al fatto che le si sia capite o meno e, soprattutto, negando agli studenti la gioia (e il brivido) di trovare da sé una propria verità, sulla quale poi discutere e argomentare. Che è poi quello che la matematica (quella vera) fa da sempre: continuare a porre domande. È questa la matematica interessante, quella che apre la mente e insegna a ragionare, quella che Gabriele Lolli non si stanca di insegnare.
Dettagli libro
-
Editore
-
Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Numero di pagine
308 -
Argomento
-
Collana
Sull'autore
Gabriele Lolli
Gabriele Lolli insegna Filosofia della matematica alla Scuola Normale Superiore di Pisa dal 2008, dopo aver insegnato Logica matematica allUniversità di Torino. Si è interessato di teoria degli insiemi, di applicazioni della logica all'informatica e allintelligenza artificiale, e di storia e filosofia della logica e della matematica. Tra i suoi libri ricordiamo: Sotto il segno di Gödel (2007), Guida alla teoria degli insiemi (2008), La guerra dei trentanni (1900-1930). Da Hilbert a Gödel (2011) e Nascita di un'idea matematica (2013). Per Bollati Boringhieri ha pubblicato: Teoria assiomatica degli insiemi (1974), Categorie, universi e principi di riflessione (1977), Lezioni di logica matematica (1978), Dagli insiemi ai numeri (1994), Il riso di Talete. Matematica e umorismo (1998), La crisalide e la farfalla. Donne e matematica (2000), QED. Fenomenologia della dimostrazione (2005), Discorso sulla matematica. Una rilettura delle lezioni americane di Italo Calvino (2011), Se viceversa. Trenta pezzi facili e meno facili di matematica (2014) e Numeri. La creazione continua della matematica (2015). È tra i curatori delledizione italiana delle Opere di Gödel (1999-2009).