Storia di una passione politica

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“VORREI CHE VOI SFOGLIASTE INSIEME A ME L’ALBUM DI RICORDI, CON I VOLTI DEI MIEI TANTI COMPAGNI E COMPAGNE DI GRANDI E PICCOLE BATTAGLIE.”
Tina Anselmi

“Un ritratto di Tina Anselmi a tutto tondo, che emerge dalle sue stesse parole, raccolte da Anna Vinci con un lavoro fatto con cura, delicatezza e amore, e durato anni.”
Dalla prefazione di Dacia Maraini
 
“Fu impossibile non schierarsi” racconta Tina Anselmi a proposito della sua scelta nel settembre 1943, quando appena diciassettenne, nella marca trevigiana, aderì alla lotta partigiana. Da allora l’impegno politico non l’ha mai abbandonata. Dalla campagna per il diritto al voto femminile, a quelle sindacali nelle fabbriche, all’instancabile e appassionata militanza che la vedrà battersi per il referendum a favore della Repubblica. Il suo impegno continuò sempre in difesa della democrazia e delle donne.
Entrò in Parlamento nel 1968. Nel 1976, prima donna ministro nella storia repubblicana, fu nominata al dicastero del Lavoro, e poi alla Sanità durante i tragici giorni del rapimento Moro. Infine presidente della Commissione d’inchiesta sulla loggia massonica P2 di Licio Gelli, non si tirò indietro di fronte a interferenze o minacce.
Battaglia dopo battaglia, attraverso le sue parole, raccolte in anni di amicizia da Anna Vinci, emerge il ritratto di una donna che ha fronteggiato a schiena dritta l’oppressione, la disuguaglianza, il potere deviato e deviante. Immergersi nel suo racconto significa ripercorrere mezzo secolo di anni bui e luminosi della nostra Repubblica attraverso lo sguardo di un’illustre protagonista. Raccogliere dalla sua testimonianza schietta e coinvolgente l’invito a prenderci la nostra parte di responsabilità.
Perché nessuna vittoria è irreversibile.

Dettagli libro

Sull'autore

Anna Vinci

Anna Vinci è nata a Roma, dove vive e lavora. È autrice di saggi e romanzi, tra cui L’usuraia (Edizioni Associate 1996) e Restituta del porto (Voland 2002). È stata amica e biografa di Tina Anselmi. Per Chiarelettere ha pubblicato La P2 nei diari segreti di Tina Anselmi (2011), Gaspare Mutolo. La mafia non lascia tempo (2019). Luigi Ilardo. Omicidio di Stato (2021). Nel 2013 ha realizzato il documentario Tina Anselmi, una vita per la democrazia (Rai 3) e nel 2016, per Rai Storia, il documentario Tina Anselmi, la grazia della normalità. Dai suoi libri è stato tratto il soggetto del film tv per Rai Fiction su Tina Anselmi.

Tina Anselmi

Tina Anselmi nasce a Castelfranco Veneto nel 1927 in una famiglia cattolica antifascista. Il suo impegno civile e politico, iniziato con la Resistenza, cui prende parte come staffetta partigiana, prosegue, dopo la guerra, nel sindacato e all’interno della Democrazia cristiana. Laureata in Lettere all’Università Cattolica di Milano, diviene insegnante nella scuola elementare. Eletta alla Camera dei Deputati nel 1968, riconfermata fino al 1992, nel 1976 è nominata ministro del Lavoro. È la prima donna in Italia a ricoprire tale incarico. Regge in seguito per due volte il ministero della Sanità, dall’11 marzo 1978 al 4 agosto 1979, e compare fra gli autori della riforma che introdusse il Servizio sanitario nazionale. È presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla Loggia massonica P2 e della Commissione sulle conseguenze delle leggi razziali sulla comunità ebraica. Nel corso della sua carriera politica fa parte anche delle commissioni Lavoro e previdenza sociale, Igiene e sanità, Affari sociali. Si occupa sempre molto dei problemi della famiglia e della donna: si deve a lei la legge sulle pari opportunità. Nel 2004 promuove la pubblicazione di un libro intitolato Tra città di Dio e città dell’uomo. Donne cattoliche nella Resistenza veneta (Istresco, Treviso) di cui scrive l’introduzione e un saggio. È più volte presa in considerazione da politici e società civile per la carica di presidente della Repubblica.

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