Storia sentimentale dell'astronomia

Storia sentimentale dell'astronomia

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Talete cadde in un pozzo mentre passeggiava guardando la Luna. Tycho Brahe girava con un naso finto perché aveva perso quello vero in un duello. Keplero scoprì le leggi del moto dei pianeti ma faceva oroscopi per campare e salvare dal rogo la madre fattucchiera. Galileo frequentava case di piacere, ebbe tre figli da un’amante e, ormai vecchio, scoprì la bellezza di un amore intellettuale. Newton era invidioso e attaccabrighe, fu più alchimista e teologo che scienziato e come direttore della Zecca di Londra mandò alla forca decine di piccoli falsari. Einstein cancellò dalla sua vita una figlia avuta prima del matrimonio. Hubble, padre del Big Bang, da giovane era un pugile in corsa per il titolo mondiale dei medio-massimi... Con un rigore non privo di humour, Piero Bianucci racconta la meravigliosa avventura delle scoperte astronomiche legandola alle storie straordinarie di quanti, uomini e donne, l’hanno vissuta. Dallo sgomento dell’uomo primitivo nelle notti stellate alle grandi domande esistenziali dell’uomo moderno, il cielo continua a essere specchio dei sentimenti, della Ragione e della curiosità umana.

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Sull'autore

Piero Bianucci

Piero Bianucci, giornalista scientifico a La Stampa, responsabile editoriale del mensile le Stelle e docente di Comunicazione scientifica all’Università di Torino, è autore di una trentina di libri che trattano di astronomia, energia, telecomunicazioni e tecnologie avanzate. Per Longanesi ha scritto Le macchine invisibili (2009). La International Astronomical Union gli ha dedicato il pianetino 4821 in orbita tra Marte e Giove.

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