François Cheng

François Cheng, nato in Cina nel 1929, vive in Francia dal 1949 e dal 1977 ha adottato la lingua francese per i suoi scritti. Figura poliedrica di poeta, saggista, romanziere, docente, calligrafo e traduttore (ha tradotto in cinese i surrealisti, Baudelaire, Rimbaud, Char), è stato il primo asiatico a essere eletto all’Académie Française (2002). Tra i suoi libri: le raccolte poetiche De l’arbre et du rocher (1989) e Cantos toscans (1999); i saggi Entre source et nuage (1990), Et le souffle devient signe. Ma quête du vrai et du beau par la calligraphie (2001) e Œil ouvert et coeur battant. Comment envisager la beauté? (2011); i romanzi L’éternité n’est pas de trop (2002) e Quand reviennent les âmes errantes (2012). Ha ripercorso la sua vita e il suo pensiero negli Entretiens avec Françoise Siri, suivis de Douze poèmes inédits (2015). In traduzione italiana: Nell’eterno, l’amore (2005), Il dialogo (2003) e Shitao 1642-1707. Il sapore del mondo (1999). Presso Bollati Boringhieri ha pubblicato Cinque meditazioni sulla bellezza (2007), Cinque meditazioni sulla morte ovvero sulla vita (2014, n. ed. riveduta 2015), Assisi. Un incontro inaspettato. Con il «Cantico delle creature» di san Francesco (2015) e L'anima. Sette lettere a un'amica (2018).

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