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La nemica vuole dimostrare scientificamente l'impossibilità del perdono.

Parigi, anni ‘20. Con tutta la violenza confusa dell’adolescenza, la diciassettenne Gabri si ribella alla madre, una donna insensibile e la cui bellezza sta dolorosamente sfiorendo. È un percorso aspro, quello di Gabri, perché è il ponte della femminilità sospesa tra desideri nascenti e una solitudine irriducibile, gravato dall’inquietante sospetto che, in realtà, inizio e fine coincidano. E infatti Gabi si rende conto, a poco a poco, che il volto della madre sta gradualmente diventando il suo, dato che è impossibile spezzare il cerchio di vendette e rancori, una volta che è stato creato. Segnato da forti elementi autobiografici – e pubblicato in origine con lo pseudonimo di Pierre Nérey – questo secondo romanzo di Némirovsky è una sorta di thriller psicologico in cui tutti sono assassini e vittime insieme, e in cui la vita, scorrendo, si lascia alle spalle il silenzio di un destino consumato, la sterilità del tempo indifferente.

Dettagli libro

Sull'autore

Irène Némirovsky

Nata a Kiev nel 1903 da una famiglia di ricchi banchieri di origini ebraiche, visse a Parigi dove, appena diciottenne, cominciò a scrivere. Nel 1929 riuscì a farsi pubblicare il romanzo David Golder, ottenendo uno straordinario successo di critica e di pubblico. Irène continuò a scrivere, ma presto fu costretta a usare un altro nome, perché gli editori, nella Francia occupata dai tedeschi, avevano paura di pubblicare i libri di un’ebrea. Nel luglio del 1942 fu arrestata e deportata ad Auschwitz, dove ad agosto, a trentanove anni, morì, lasciando incompiuto il suo ultimo capolavoro, Suite francese. La Newton Compton ha pubblicato anche Due; Come le mosche d’autunno - Il ballo; Il vino della solitudine; I cani e i lupi; Il calore del sangue - Il malinteso; Jezabel; Il signore delle anime; David Golder; I fuochi dell’autunno, La preda e la raccolta I capolavori.

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